05.09.2013 George Frazzica

Neue Lehrräume der Architekturfakultät der Universität Roma Tre

Das Stadtviertel Testaccio in Rom ist ein Milieu der Kultur und der Forschung mit sehr hohen Ansprüchen geworden. In den 70er Jahren stillgelegte Industrie- und Gewerbebauten, Schätze der damaligen Architektur, werden wiederhergestellt.

Architekten: Insula architettura e ingegneria srl, - Eugenio Cipollone, Paolo Orsini, Roberto Lorenzotti (mit Prof. Francesco Cellini für die Hallen 6 und 7)
Standort: Ehemaliges Schlachthaus in Testaccio, Rom, Italien

Interno del padiglione 7 ristrutturato nel 2002. Foto: Insula srl

“Unser Ziel war, die existierenden Räume zu bewerten, ohne sie mit unpassenden Formen oder Elementen zu überfraxchten. Wir haben versucht, uns in den Planer des Originalprojektes zu versetzen, um so zu agieren, wie er es heutzutage gemacht hätte. Die neuen Nutzungen sind dank kleiner Eingriffe möglich gewesen. Nur da, wo es wirklich nötig war, sind neue Elemente eingefügt worden. Wir gingen mit der maximalen Enthaltsamkeit vor, damit die Räumlichkeit der Originalplanung immer sichtbar und erkennbar bleibt. Die Planung wurde mit Schlichtheit, Linearität und Leichtigkeit ausgeführt. Wenige Baumaterialien und wenige Farbnuancen, aber mit der höchsten Beachtung für alle Details.“

Mit diesen Worten beschreibt Architekt Eugenio Cipollone das Grundprinzip des Werkes – eine Arbeit, die sich in die italienische Szene hebt, dank der extremen Aufrichtigkeit und der Fähigkeit, die Geschichte und Beschaffenheit von Oberflächen und der Bausubstanz zu verdeutlichen.

Das römische Testaccio-Viertel ist seit mehr als zehn Jahren ein Gebiet der strategischen Stadtentwicklung und dabei auch eine Art „Umwandlungslabor“. Der ehemalige Schlachthauskomplex „Mattatoio“ wurde zwischen 1888-1890 von dem Ingenieur Gioacchino Ersoch gebaut und es war damals eine der modernsten Anlagen dieser Art in Europa. Die Hallen haben eine schlichte Bauweise: rechteckige Volumen aus Mauerwerk mit gleichmäßigen Spannweiten und Fenstern. Die Dachkonstruktion besteht, mit wenigen Ausnahmen, aus Polonceau-Trägern aus Eisen. Das Gebäude gilt als eines der wichtigsten Beispiele der römischen Industrie-Archäologie und noch dazu als ein wichtiges Exempel der Bautechnik des 19. Jahrhunderts.

Die ganze Anlage wurde in den 1970er Jahren stillgelegt. Danach gab es verschiedene Umbauten sowie provisorische Umnutzungen und kurzzeitige Veranstaltungen. Heute ist der Komplex im Eigentum der Stadt Rom und einige der Pavillons wurden der Architekturfakultät der Universität Roma Tre überlassen. 

Esterno del padiglione 2b, la facciata restaurata. Foto: Stefano Cerio

Il progetto del Campus
Tra il 2001 e il 2013 lo studio Insula ha coordinato l’intervento di riqualificazione e riconversione dell’intero complesso in campus universitario,prendendo parte allo studio di fattibilità ed al progetto preliminare, nonché seguendo la progettazione di alcuni padiglioni. Il primo intervento (2002) ha riguardato i padiglioni 6 (servizi igienici e centrale termica) e 7, un grande ambiente coperto (85 x 15 x 10 m) illuminato da quattro grandi lucernari.

Masterplan del mattatoio, nel perimetro rosso i volumi oggetto di intervento realizzati. Grafica: Insula srl

Pianta padiglione 7 restaurato. Grafica: Insula srl

Con l'obiettivo di realizzare tre aule per laboratori e un’aula magna di 260 posti, gli architetti decisero di esaltare il corpo industriale e di creare ambiti separati e isolati acusticamente, attraverso l’inserimento di tre pareti divisorie con struttura in acciaio: diaframmi trasversali parzialmente trasparenti, lineari, leggeri, realizzati con materiali (ferro, legno, vetro) e colori (bianco, grigio e blu) essenziali. I grandi velari geometrici e i lunghi tavoli pensili perimetrali ristabiliscono la scala umana e accentuano il volume dell’edificio, ribadendo l’uso universitario del luogo.

Il progetto del padiglione 2B - concluso nel 2013 - ha previsto la riconversione dell’edificio in ambienti flessibili, adatti allo svolgimento di seminari e lezioni. Anche in questo caso si è optato per l’attenta conservazione della struttura esistente e l’articolazione dello spazio interno attraverso elementi mobili divisori che ricalcano la suddivisione originale in sette ambienti adibiti a stalle (demolite nel 1932) e diventano l’elemento ritmico del grande ambiente unico (840 m2).

Le sei pareti poste tra le coppie di capriate sono formate da una parte perimetrale fissa (vetro e acciaio) e da una centrale opaca costituita da pannellature manovrabili e richiudibili a pacchetto che permettono con estrema rapidità l’allestimento di ambienti di varie metrature da un minimo di 120 fino a 720 m2. Gli interventi strutturali sono stati mirati al restauro e al recupero di quanto resta del progetto di Ersoch; come all'esterno, dove le facciate e gli elementi decorativi sono stati restaurati filologicamente secondo l’antico progetto.

Sezione del padiglione 2b. Grafica: Insula srl

L’opera di recupero della struttura di copertura del padiglione 2b del 1890 ca. Foto: Insula srl

L'opera di riqualificazione del complesso prosegue prevedendo il recupero di altri tre padiglioni, la loro rifunzionalizzazione e trasformazione in uffici dipartimentali e laboratori dell’Università. L’ambiente stimola la creatività offrendo innumerevoli spunti progettuali per gli studenti della Facoltà di Architettura a cui è destinato e loro - come sono abituati a fare da sempre - avranno bisogno di qualche libro in meno ma di un paio di occhi in più.

Il tetto ristrutturato del pad. 2b come appare oggi. Foto: Stefano Cerio

Foto: Stefano Cerio

Dati di progetto Committente: Università degli studi “ROMA TRE” Padiglioni 6 e 7 Progetto strutturale: E.D.IN. srl
Progetto impianti: Francesco Bianchi, Mario Gamberale
Impresa esecutrice: Impresa Giuseppe Zanzi e figli S.p.A.
Superficie utile lorda: 1.200 m²
Volume: 14.400 m³
Cronologia d'intervento: 1998-2002
Importo lavori: 1 milione Euro Padiglione 2B Progetto strutturale: E.D.IN. srl
Progetto impianti: DI.M.I. – Dipartimento di ingegneria e meccanica e industriale
Impresa esecutrice: Italiana Costruzioni S.p.A. Comparto 2b, 4, 8 e 23 Superficie utile lorda: 3.530 m²
Volume: 23.162 m³ Padiglione 2b Superficie utile lorda: 900 m²
Volume: 7.650 m³ Cronologia d’intervento: 2005-2013
Importo lavori: Comparto 2b, 4, 8 e 23: 10 milioni Euro / Padiglione 2b: 2 milioni Euro

Approfondimenti:
www.insulainrete.it
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